abc20

giovedì 5 febbraio 2015

Come funziona la dieta del gruppo sanguigno

Come anticipato nella guida principale, sono diverse le diete proposte in questi anni, tutte a dir poco prodigiose, ma quasi tutte con controindicazioni. Oggi analizzeremo in cosa consiste la dieta del gruppo sanguigno.

Ideata dal naturopata americano Peter D'Adamo alla fine degli anni '90, questa ha dieta ha impiegato poco per avere milioni di proseliti. Ma vediamo come funziona.
Il concetto si basa sui diversi tipi di gruppo sanguigno. Ognuno di essi si differenzia per le glicoproteine presenti sulle cellule del sangue. D’Adamo ha costruito un’ipotesi secondo cui il gruppo sanguigno sarebbe rivelatore delle abitudini alimentari dei nostri antenati, per cui mangiare in modo da evitare cibi poco digeribili perché “inconciliabili” con le glicoproteine presenti sulle nostre cellule. In base a ciò ha diviso i gruppi in questo modo:

gruppo 0

Il capostipite e il cacciatore. Predisposto al consumo di carne e dal fisico atletico. Per lui sono ideali le diete a base di proteine come la dieta Atkins o quella a zona. Da evitare latticini, cereali, pane e riso.

Gruppo A

Il gruppo dell'agricoltore. Predisposto al consumo di vegetali, deve evitare la carne. Per lui l'ideale è l'attività e lo sport rilassante (pilates, yoga, golf, ecc...)

Gruppo B

Il gruppo del nomade. Sostanzialmente l'unico gruppo a cui è permesso il consumo di latticini. Da evitare assolutamente il consumo di zuccheri. Lo sport ideale per il nomade è ovviamente la camminata.

Gruppo AB

L'enigmatico, il punto più alto della scala evolutiva. Può consumare di tutto ma con moderazione. 

Conclusioni
Chiaramente queste teorie non si basano su nessuna ricerca scientifica. Tutto questo viene confermato da uno studio sul tema pubblicata dall’American Journal of Clinical NutritionLa ricerca spiega che il modo in cui un individuo risponde a un’alimentazione vegetariana o a basso contenuto di carboidrati, non ha nulla a che vedere con il gruppo sanguigno a cui appartiene, bensì con la propria capacità di adattarsi a quello specifico regime dietetico

Nessun commento:

Posta un commento