Il suo fondatore, il biochimico americano Barry Sears, sostiene che equilibrando carboidrati, proteine e grassi, si può ottenere una notevole riduzione del grasso corporeo.
Come funziona
Quando mangiamo, si verifica un innalzamento della glicemia nel sangue che stimola l'intervento dell'insulina. Quando assumiamo troppe calorie e soprattutto quando queste provengono dai carboidrati, si ha un forte sbalzo della glicemia, scatenando così una risposta insulinica elevata che, dopo aver riempito le riserve muscolari, immagazzina tutti i carboidrati in eccesso nelle cellule adipose. In altri termini: eccessi di insulina inducono un accumulo di grasso. La tecnica della dieta a zona consiste nel portare l’insulina sempre a bassi livelli.
Le regole della Zona
- Tra un pasto e l'altro non devono trascorrere più di 5 ore. Se intercorre un tempo superiore, bisogna fare uno spuntino. In questo modo la giornata si compone di almeno 3 pasti principali e 2 spuntini.
- E' necessario ridurre il più possibile il consumo di dolci, pane, pasta, riso e cereali raffinati ad alto indice glicemico, cioè forti stimolatori d'insulina.
- Per avere una risposta ormonale adeguata, uno spuntino dev'essere composto almeno da un blocchetto di carboidrati, di proteine e di grassi.
Alimenti sconsigliati
Carni grasse, salumi, uova intere, formaggi a pasta dura,
patate, rape, carote, zucca, mais, banane, frutta secca, succhi di frutta,
cereali, zucchero, dolci, burro e panna.
Conclusioni
Bisogna sempre misurare le porzioni fino a quando non le si conoscono a memoria. Per aiutarci, comunque, si può utilizzare il metodo della quantità in un pugno. Gli alimenti più gustosi sono spesso da assumere solo in piccolissime quantità, il che può generare una certa frustrazione.
A lungo termine, questa dieta povera di zuccheri può provocare fatica, nervosismo e ansia. Essendo anche povera di fibre alimentari di origine vegetale può causare costipazione.
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