I Vegetali Frondosi
Fra le scoperte più importanti, emerse dalle ricerche del Dott. Wilson si pone la conoscenza dei grandi benefici ottenibili dalle fronde dei vegetali. Mentre è da sempre conosciuto che questi sono "cibi protettivi" (le ultimissime ricerche mediche lo hanno dimostrato in modo incontrovertibile), non si è mai considerato il loro apporto all'energia vitale dell'organismo. Tali vegetali, oltre a possedere un altissimo livello di energia, sono gli unici alimenti in grado di bilanciare in modo soddisfacente i pasti a base di proteine, facendo in modo che il corpo possa assimilare le medesime senza dover attingere alle energie di riserva. Le misurazioni fatte hanno mostrato come le foglie dei vegetali abbiano un valore energetico maggiore di quello dello stelo e delle radici e ciò è dovuto al fatto che le fronde sono più interessate dai raggi del sole. Siccome la cottura riduce la vitalità dei vegetali il Dr. Wilson consiglia di assumere almeno due vegetali crudi insieme ad uno cotto. Barbabietola rossa, sedano, senape, kale, lattuga, indivia, rapa, carota ed erba medica offrono le foglie più cariche di energia.
CONOSCERE FINALMENTE CHE COSA SIANO VERAMENTE LE CALORIE
( … perche’, e’ giunto il momento di finirla definitivamente con questo “inganno” dei mezzi-busti che continuano a citarle!!!).
Cosa sono veramente e come si misurano?
La dietologia ufficiale insegna che quando un cibo viene ingerito, viene dapprima triturato nella bocca, poi scomposto nei suoi elementi fondamentali e quindi assorbito dall'organismo. A questo punto subisce, ad opera dell'ossigeno, un'ulteriore trasformazione chimica (ossidazione) che produce calore, come se l'organismo "bruciasse" in tanti piccoli fuochi i prodotti ingeriti.
Il calore (energia termica o calorie), che un alimento è in grado di produrre, può essere misurato con una speciale apparecchiatura di laboratorio. Tale misura viene espressa in "calorie" (unità di energia termica). Una caloria corrisponde alla quantità di calore capace di far aumentare di 1° C la temperatura di 1 litro d'acqua.
Le calorie fornite dai principi nutritivi sono le seguenti:
1 grammo di proteine produce circa 4,5 calorie,
1 grammo di grassi produce circa 9 calorie,
1 grammo di carboidrati produce circa 3,75 calorie,
1 grammo di alcool etilico produce circa 7 calorie.
Ma, ATTENZIONE: così come è stato espresso, il concetto di caloria è incompleto ed ingannevole!
Come abbiamo appena visto le calorie vengono misurate facendo bruciare gli alimenti in laboratorio. Questa misura, pertanto, NON prende affatto in considerazione l'energia che il corpo deve utilizzare per digerire ed assimilare gli alimenti. In altre parole la dieta ufficiale ci dice quante calorie vengono fornite da un certo alimento ma NON ci informa affatto di quante calorie il corpo deve consumare per poterlo digerire, assimilare e liberarsi dalle tossine derivate da tali processi.
Pertanto il concetto di caloria è incompleto e molto ingannevole .
Ad esempio un pezzo di carne, che teoricamente fornisce circa 4,5 calorie al grammo, ne consuma probabilmente altrettante nelle tre ore necessarie per la sua digestione ed assimilazione. Questo spiega perché alcune diete si basano sulla carne per far dimagrire (vedi la dieta Atkins).
Un alimento introdotto nel corpo umano si trova in un ambiente assai diverso da quello in cui viene "bruciato" in laboratorio per valutarne le calorie. Questa verifica è stato fatta misurando il flusso di energia nervosa nel corpo prima e dopo pasti composti di vari tipi di alimenti.
Si è così riscontrato che certi alimenti (vedi più sopra la classificazione per vibrazioni vitali) costringono il corpo ad un grande dispendio di energia per poterli utilizzare. Questa manifestazione 8 energetica ha portato a credere che gli alimenti in oggetto accrescano l'energia corporea, mentre è vero il contrario: terminati i processi digestivi ed assimilativi il corpo si ritrova con le riserve energetiche diminuite.
“Ogni volta che mangiamo dovremmo “ricaricare le nostre batterie”, eppure a volte finiamo per scaricarle definitivamente...”
L’INDICE GLICEMICO (I. G.)
E’ questo ancora un altro modo di considerare e di valutare gli alimenti giusti per la propria “individualità biochimica”? E’ quello dell’“indice glicemico” che e’ letteralmente: “la velocita’ di ogni singolo alimento di far aumentare, una volta ingerito, la glicemia nel sangue. E’ espresso in termini percentuali rispetto alla velocita’ di un alimento di riferimento che ha come “indice glicemico” il valore di 100. E gli alimenti di riferimento sono due: il “glucosio” e il “pane bianco”. (per calcolare, per esempio, l’ I. G. di un alimento rispetto al “pane bianco” basta moltiplicare per 1,37 quello calcolato rispetto al “glucosio”.)
L’ I. G. ha assunto una certa importanza, dopo la scoperta che una dieta molto ricca di carboidrati e’ dannosa quanto quella ricca di grassi. Sono nate diete, com'è quella di Montignac, che si basano esclusivamente sull' I. G.
Mal al unica, vera novità e’: “la variabilità dell’indice glicemico”, che finisce con il confermarci direttamente il reale valore delle “vibrazioni degli alimenti”.
1) L’I. G. cambia in base alla “varietà” dell’alimento che soltanto quando e’ modesta non perde completamente di significato.
2) L’I. G. varia a secondo del grado di “maturazione” dell’alimento.
3) Negli alimenti cucinati varia sia a secondo degli ingredienti, sia della preparazione …
Ma alcune considerazioni utili sono:
1) L’ I. G. diminuisce se si aggiungono grassi perché sono più lenti da digerire e i carboidrati vanno più lentamente in circolo (e ciò soprattutto se i grassi vengono assunti prima dei carboidrati.)
2) La stessa cosa avviene se invece dei grassi si aggiungono ai carboidrati le proteine.
3) Infatti, la insulinemia non dipende dall'I. G. dell’alimento ingerito ma dal suo “carico glicemico”: il prodotto tra I. G. e la quantità di carboidrati assunta.
Per non dare, allora, eccessiva importanza all'I. G. Ma volendo dare soltanto consigli utili:
1) una corretta alimentazione contiene solo il 55% dei carboidrati, ma anche grassi e proteine.
2) ripartisce in modo uniforme i grassi, le proteine e i carboidrati nell'arco della giornata.
3) deve “saziare” per consentire il mantenimento del peso corporeo.
Certamente le fonti dei carboidrati sono diverse. Ma e’ assurdo soffermarsi a considerar anche le differenze minime. Infatti, mentre non avrebbe senso discriminare, a parità di quantità tra pasta, riso e patate, e’, invece, giusto paragonare, per esempio, la pasta alla pasta integrale lo zucchero bianco a quello di canna e/o al fruttosio …
Il “Primo Ambiente” è l’utero materno, quello che decidiamo di abbandonare al momento della nascita, per entrare nel:
“SECONDO AMBIENTE” che comprende:
1) i “fattori abiotici”: l’acqua, l’aria, la luce del sole e la sua energia, i minerali, le cose, gli oggetti e tutti gli “stimoli- informazione” (fisici), che da questo piccolo mondo sono prodotti e che vanno a aggiungersi a tutte le “cose” che è possibile che attraverso i nostri sensi, arrivino direttamente al nostro sistema nervoso centrale, per continuamente 9 “informarci”, “mettere in forma” il nostro cervello su tutto ciò che avviene nell'ambiente che ci circonda …
2) i “fattori biotici”: le “persone” che lo abitano, o lo circondano e la fauna e la flora del luogo e quindi tutti gli organismi viventi macro e microscopici presenti o di passaggio nel territorio che ci circonda. (v. “Ambiente” nel Vocabolario allegato).
Ricapitolando …
A) Il cibo è parte integrante dell’ambiente .
B) E’ quella parte che è definita “fattore biotico”
C) E’ uno degli indispensabili fattori che agiscono direttamente sulla crescita e lo sviluppo psico-fisico del bambino, sul suo “equilibrio interno”, sul suo stato di salute, sulle sue capacita’ di “interscambio”, etc.
1) “L’uomo è un “onnivoro”.
2) “Il neonato, figlio dell’uomo, è un “onnivoro”. E fino a quando è nell'utero Materno, riceve, attraverso il cordone ombelicale, tutto il necessario per la sua vertiginosa crescita direttamente dal sangue Materno, che è anch'essa una “onnivora”.
3) Ed è e resta un “onnivoro” anche dopo la nascita, quando riceve il necessario indispensabile direttamente dal “seno” della Madre sotto forma di latte.
4) Latte materno, che contiene e “veicola” tutto quello che la Madre assimila … e che è appunto una donna “onnivora” intelligente.
5) Il latte materno dunque, è la secrezione della ghiandola mammaria che “veicola” tutti i nutrienti in esso sciolti, necessari e fondamentali e “specifici” per il cucciolo della stessa specie della madre!
6) ... la mucca, la capra, la pecora, l’asina... sono tutti mammiferi “erbivori”!... proprio come i loro figli, nutriti dal loro latte …
ALL'INIZIO, QUANDO E’ NELL'UTERO MATERNO, E’ IL “CORPO” DELLA MADRE CON IL SUO “SANGUE” CHE GLI FORNISCE TUTTO IL NECESSARIO
(che e’ portato dal cordone ombelicale dopo essere stato raccolto dai “villi coriali” della “placenta” che aderisce alla parete dell’utero materno.)
IN SINTESI: … l’Ovocita Materno, raggiunto e fecondato dallo spermatozoo a livello del terzo medio superiore della tuba uterina, spinto dalle sue ciglia vibratili verso l’esterno, cade nell'utero. Dove grazie ad enzimi proteolitici (capaci di digerire i tessuti) che porta sulla sua superficie, l’ovulo, ormai fecondato, si scava nella ipertrofica mucosa uterina pronta ad accoglierlo una nicchia.
E’ da quel momento, che “lui” inizia a nutrirsi letteralmente del “sangue” della Madre.
E’ attaccato a lei con una ventosa - sulla parete della cavità emorragica, della nicchia che si è appena scavata nello spessore della mucosa dell’utero - una sorta di disco membranoso. E’ la “placenta” (la “focaccia”). La quale è dotata di villi. Sono i “villi coriali”, piccole escrescenze vascolarizzate, fitte come in un velluto, che pescano nella cavità emorragica dell’utero.
Ogni villo porta così, a contatto con il sangue materno libero nella cavità, una sua arteria e un sua vena. E’ attraverso questi villi e l’endotelio dei suoi vasi sanguigni che, tra il sangue materno e quello dell’embrione (e/o del feto, poi divenuto bambino), ma senza mai mischiarsi tra loro, avviene il costante scambio delle sostanze nutritive, dell’ossigeno, degli ormoni… (e anche dei germi e delle sostanze tossiche eventualmente assunte dalla Madre, fino alle scorie (e i cataboliti) quelle prodotte dal bambino, etc. etc.), insomma, di tutto l’indispensabile alla sua sopravvivenza, al mantenimento del suo equilibrio interno, alla sua vertiginosa crescita e alla sua differenziazione cellulare.
I vasi sanguigni che arrivano o partono dai villi coriali della placenta, confluendo si raccolgono, riducendosi progressivamente a due vasi principali contenuti nel “funicolo ombelicale” che, dopo aver attraversato il “sacco amniotico”, raggiunge il bambino innestandosi nel suo “ombelico”.
E’ attraverso una sua particolare circolazione, la “circolazione fetale” che le sostanze sopraddette e l’ossigeno raggiungono i vari organi e i tessuti del bambino.
Intorno ai nove mesi di gravidanza (per un tempo sempre più breve ormai - v. la vertiginosa crescita della neoneocorteccia cerebrale e quindi delle dimensioni del cranio -) il nostro piccolo, “stanco” dell’Ambiente Utero, “stressato”, decide finalmente di uscire.
E’ “stressato” dalla sua “monotonia” (quella dell’Ambiente Utero). Scarica, grazie alla sua corteccia surrenalica, una certa quantità di cortisolo (cortisone) direttamente nel sangue Materno, che, rispondendo al suo comando, dà inizio - con una scarica (di risposta) da parte dell’ipofisi Materna, di un ormone, la “oxitocina” - al travaglio del parto.
Letteralmente “spremuto fuori” dall'utero, il neonato cade, allora, nel suo “Secondo Ambiente”, nella “Nicchia ecologica”, più precisamente è subito accolto dal sottoinsieme della nicchia ecologia che ci piace definire: “Ambiente Madre”.
Ma il nostro piccolo ha deciso di abbandonare il “Primo Ambiente”: l’Utero Materno.
E’ nato e ora respira da solo!
MA E’ ANCORA LA MADRE CHE, DOPO AVERLO IMMEDIATAMENTE LEGATO (“reinnestato” al suo seno) Di NUOVO AL SUO CORPO, CONTINUA A NUTRIRLO CON IL LATTE DELLE SUE MAMMELLE.
E IL SUO LATTE CONTIENE GLI STESSI NUTRIENTI Di UNA “ONNIVORA”: TUTTI QUELLI DEI VARI ALIMENTI DA LEI ASSUNTI E DIGERITI E CHE SONO SCIOLTI NEL SUO SANGUE E QUINDI, NEL SUO LATTE.
L’ALLATTAMENTO AL SENO.
Abbandonato l’utero, se è fortunato, il nostro cucciolo trova un “Secondo Ambiente”, una nicchia ecologica,
serena e accogliente sotto tutti gli aspetti. Dove tutti sono veramente felici per la sua nascita e insieme
collaborano (in armonia) per accudirlo e proteggerlo dalle insidie dello stesso Ambiente che, per la sua struttura
naturale, resta comunque: “freddo, feroce, ostile…”, perché è il “Secondo Ambiente” dove: “DNA contro
DNA: è la lotta per l’esistenza” di Renato Dulbecco.
Se e’ veramente fortunato, egli trova, inoltre, il “Seno” di sua Madre sempre pieno di dolcissimo latte
profumato sui generis.
E’ quello di una Madre sana e sempre disposta e capace di allattarlo secondo le sue “vere necessità”!
ATTENZIONE:
Le sue “vere necessità”, sono quelle singole, individuali!, che, per questo, prescindono dalle regole
scientifiche, tutte costruite secondo le varie medie e poi dalle tabelle statistiche di crescita e dai consigli non
suggeriti, ma imposti dall'alto (previa la immediata scomunica), anche questi sempre ricavati da diagrammi,
etc.
Ma nondimeno costruiti soltanto su due parametri:
1)quello del “peso”
2) quello della “lunghezza” del suo corpo e che dunque non possono, nemmeno approssimativamente,
permettere di valutare il solo veramente fondamentale parametro : la sua “cilindrata” reale!
La “cilindrata” ? è quella che, infatti, si potrebbe tentare di ricavare, attraverso la storia familiare e la
misurazione auxologica dei suoi genitori; da un calcolo che solo così e’ divenuto possibile, sul suo probabile
“traguardo auxologico”; sulla velocità reale della sua crescita; e poi su quello dello sviluppo finale raggiunto. …
Il valore della “cilindrata” è - ma “non” a proposito dei consumi di “calorie” -, certamente, com'è per il motore
di un’auto, il più attendibile dei parametri. E’ determinato dal calcolo dei consumi energetici e quindi, del suo
fabbisogno effettivo di nutrienti, perché il problema vero, ancora irrisolto:
E’, non solo quanto il nostro bambino, grazie a noi, egli crescerà nella sua “unita’ mente/corpo” anche
apprendendo direttamente da noi e facendo crescere cosi’ la sua materia cerebrale, ma fin dove arriverà anche in
“statura” e in “peso” letteralmente: “mangiandosi parti dell’ambiente nel quale vive?”
“… ma è veramente fortunato e ha trovato una Madre sana, con la giusta quantità di latte e
che si nutre in modo corretto da “onnivora” intelligente …”
Lo fa secondo le esperienze “delle tradizioni, della famiglia, della terra” nella quale è nata e vissuta, che sono
quasi sempre caratterizzate dall'uso particolare degli alimenti presenti in abbondanza in quella nicchiaecologica
e ambientale, ma anche perché ha chiari sia i concetti di “individualità biochimica”, sia delle
“vibrazioni” degli alimenti . Sono quelle esperienze di sempre dell’Ambiente socio-culturale e “fisico”, ovvero
della sua nicchia ecologica che nondimeno è stata già modificata dall'evoluzione, dal “progresso” al quale lei
stessa ha partecipato.
Per la felicità di entrambi – ma è questa la vera fortuna del mio bambino - sua Madre, sempre presente e
disponibile, continuerà ad allattarlo “serenamente”, almeno fino al sesto mese compiuto (al nono? Se e’
possibile!) Poi, da quel momento, avrà inizio per lui, ad un molto lento e “ naturale svezzamento” … infatti:
Dopo la separazione fisica avvenuta con il taglio del funicolo ombelicale, “allattarlo al seno” per Sua Madre è
poter :
1) dopo averlo di nuovo legato al suo corpo: “reinnestare in lui (anche la Sua Anima, ma
soprattutto) il Suo Corpo, la sua Linfa il Suo Sangue! Attraverso il capezzolo del Suo seno!”
2) Ma per il Suo bambino non è proprio la stessa cosa !
E’, infatti, nella fase dell’“Io-Tutto”.
Ancora non sa che esiste un mondo che non sia soltanto quello, il suo mondo: Lui!
Quindi, non sa come sua Madre sia un'altra entità a parte, staccata da lui e indipendente dalla sua volontà.
Sa solo che riceve da quell'atto da Lei compiuto di allattarlo una magnifica “gratificazione vitale” - che, per
questo, vorrà ripetere all'infinito! (v. il “Rinforzo”) – ma poiché la sua memoria è già funzionante imprimerà
comunque in essa (v. L’“Imprinting”) tutti quei ricordi indispensabili alla sua salvezza immediata e che
nondimeno gli serviranno certamente, ma soltanto sul momento.
Ma non riuscirà mai a ricordare tutto questo, perché sono tutte esperienze impossibili da collegare ad un “Se’”
che ancora lui non ha, perché non esiste e non esisterà fino al completamento del suo “Schema Corporeo”.
Sono tutte le esperienze che andranno a far parte del suo “mondo dell’inconscio”.
E piu’ spesso saranno poi, i suoi “Fantasmi dell’Imprinting”! Compariranno all’improvviso, ogni qualvolta
saranno “inconsciamente” evocati dalle circostanze del momento, dalla particolare situazione e/o dal caso, etc.
N.B. Ma modestamente, almeno quattro decenni di professione autorizzano chi ha scritto
questo testo a affermare che, nondimeno:
A) “Chiunque tentasse di “inserire” automatismi socio-culturali e/o di imporre “regole di
comportamento” - perche’ da lui giudicate oggettivamente rigorosamente scientifiche,
perché statisticamente inconfutabili, etc. e/o soltanto, dall’alto del suo potere conferito dal
suo sapere scientifico appreso, si permettesse di credere di dover “partecipare attivamente”
ad una simile “Unica”, “Irripetibile”, “Naturale”, “Magnifica Armonia Assoluta” -, è un
imbecille pericoloso perche’ incapace di fermarsi di fronte ad uno degli spettacoli più belli
al mondo e di limitarsi alla pura contemplazione di una simile meraviglia: “La Madre che
offre il seno al suo bambino !”
B) E’ doveroso, invece, consigliare. (Limitarsi a consigliare!)
1) Per fare in modo che la Madre durante la poppata, per esempio:
Alterni i seni ogni “cinque minuti d’orologio” per far “respirare i capezzoli” e impedire il formarsi di ragadi.
Inoltre - invertendo la posizione del Suo bambino ogni cinque minuti – riuscirebbe così, ad evitare che, il latte -
che eventualmente si è introdotto nelle beanti “Trombe di Eustacchio” durante la suzione, o magari a causa di
un piccolo rigurgito sempre possibile - abbia il tempo di raggiungere l’orecchio medio del Suo bambino… (ed
evitare cosi’ una pericolosa otite acuta)
2) … ma anche e ancora perché la Madre ricordi:
a) che qualsiasi cosa mangiata, o bevuta, o assaggiata, “passa” nel Suo latte.
b) che se il Suo latte è sufficiente per quantità, il Suo bambino in venti minuti è sazio.
c) se il latte è anche nutriente, chiederà di succhiare di nuovo, dopo un intervallo di sonno tranquillo, dopo circa
tre ore?
d) che, inoltre, La “premierà” con una “cacca” gialla e cremosa durante e/o dopo ogni poppata.
e) che crescerà di peso novanta grammi ogni tre giorni (in media), un chilo dopo un mese ( ma anche questa è
soltanto la media!) etc. .…
f) che sarà sereno, dolcissimo, magnifico…e nel suo aspetto beato ... e grato. Soprattutto avrà la pelle distesa sul
volto e non rugosa come quella di un vecchio eternamente incazzato! (solo perché affamato!)
g) … ma anche … che a Lei sarà comunque sempre grato: subito! … immediatamente, ogni volta e poi, per
sempre!
Parte seconda Parte Quarta
E piu’ spesso saranno poi, i suoi “Fantasmi dell’Imprinting”!grazie sigismondo e grazie salvatore..rivivere tutto nelle parole di uno studioso specchiate però in quella che è la veritá...
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