abc20

mercoledì 16 novembre 2016

Project ARA - Lo smartphone che non vedremo mai

E' ufficiale, Google ha interrotto lo sviluppo di Project Ara, lo smartphone modulare nato da un'idea di Motorola. La decisione sarebbe dovuta a difficoltà tecniche, quindi Google potrebbe concedere le licenze dietro la tecnologia di Ara ad altre aziende, ma non realizzerà più in prima persona lo smartphone.

Ma cos'era ARA?
Ara è (o era) un dispositivo modulare, in cui ogni singolo elemento può essere sostituito con la versione aggiornata e funzionante in caso di guasto o usura.
Il progetto era molto interessante: i moduli di questo tanto atteso dispositivo dovevano essere prodotti da Panasonic, TDK, iHealth, Toshiba, Sony Pictures Home Entertainment e Samsung. Come potete vedere dalle immagiie di seguito, sulla scocca il dispositivo offre sei diversi slot. 
Quattro di questi sono delle stesse dimensioni e possono quindi essere inseriti in uno qualsiasi degli alloggi. Ci pensa il software a gestire l'estrazione dei moduli: sarebbe bastato un "Ok Google" per estrarre magicamente la fotocamera.

(Foto tratte da Phandroid)










Caratteristiche Tecniche Project Ara

Schermo: 5,46” full HD (OTM1906C)
CPU: Qualcomm Snapdragon 810
RAM: 3 GB
Memoria interna: 32 GB
Fotocamera posteriore: 2,1 megapixel
Fotocamera frontale: 5 megapixel
Connettività: Wi-Fi, Bluetooth 4.0, NFC, GPS, USB Type-C
Batteria: 3.450 mAh
Dimensioni: 152 x 74 x 12,5 mm (senza modulo fotocamera)
Peso: 190 grammi
OS: Android 7.0 Nougat

Qui l'unica recensione italiana:


Certo non un campione di bellezza, ma per gli appassionati sicuramente estremamente interessante.
Il meccanismo dei moduli funzionava in maniera abbastanza semplice: per staccarne uno, sarebbe bastato avviare l'app My ARA premendo il pulsante sul lato del dispositivo, scegliere quale modulo rimuovere e capovolgere il telefono. A questo punto il modulo si sarebbe staccato dall'aggancio elettromagnetico e saltato fuori dal suo alloggiamento. Questo meccanismo con inserimento ed estrazione dall'alto è stato preferito perché prevedeva l’uso di agganci elettromagnetici con una tenuta maggiore rispetto a quelli a scorrimento.

Ogni modulo poteva avere due forme differenti e si poteva inserire liberamente in qualunque vano rispettava la sua dimensione, anche se era prevista una “posizione ottimale” indicata dallo smartphone.

1 commento:

  1. "Effettivamente a me parrebbe che la decisione sia stata presa in quanto questa tecnologia farebbe risparmiare denari a tutti gli utenti possessori di uno smartphone. Perchè? Se il nostro telefono fosse componibile come un computer assemblato, il mercato si ridurrebbe all'attuale situazione di Personal Computer. Dove c'è una buona percentuale di periferiche "assemblate", ma non sarebbe l'unico risparmio; immaginate il costo di un ricambio attualmente.  Sicuramente tutti noi abbiamo avuto esperienze in fatto di dovere riparare uno smartphone o un computer. E' stata una esperienza positiva? Immagino di no nella maggior parte dei casi, solo il fatto di aver bisogno di un tecnico, vuol dire che hai un problema. Quindi dovrai pagare il dovuto per riparazione o assistenza. 
    Questo Smartphone (forse dovrei inventare un nuovo termine) rappresenterebbe un taglio drastico a tutte quelle spese di cui parlavo prima, ora qui ti compri il modulo rotto e lo sostituisci tu! Immaginate tutto il mercato secondario (indotto) che verrebbe a non trovarsi più tutti gli utenti di prima. Per non parlare dei produttori di periferiche Smartphone, che dovrebbero a loro volta inventarsene una o comprare le licenze Ara. 
    A mio avviso ci vorranno ancora 5 o 6 anni. "

    RispondiElimina